La potenza dei numeri contro il fascino della suggestione. Provo in questa serie di articoli a descrivervi quali sono le caratteristiche sul campo della Nikon D800e e la Nikon Df.
Sono entrambe reflex appartenenti al segmento professionale di casa Nikon, con tecnologia ormai assodata (anzi, prossima al rinnovo) anche se la Df è uscita con qualche mese di ritardo di troppo.
La D800e è da ormai un anno e mezzo nelle mie mani e posso dire di conoscere a fondo. La Df è il nuovo arrivo nella mia borsa, l’otturatore non conta ancora il centinaio di scatti, e non ha ancora affrontato ropertage, notturne, viaggi, wedding, e ritratti.
Facciamo quindi un passo alla volta e vediamo cosa possono offrire le due reflex nell’uso al fine di ottenere il miglior scatto possibile.
Fuori dalla scatola
La D800e ha manifestato da subito una prevalenza di ergonomia e funzionalità, accompagnata da uno stile affusolato e al passo coi tempi, fece sembrare subito “vecchio” lo stile e l’ergonomia della precedente D700.
La Df al contrario prende subito al cuore: chiunque abbia scattato con le vecchie analogiche manuali (non necessariamente Nikon) riconosce immediatamente tutti i selettori e relativi blocchi e sblocchi. La profondità del corpo è ridotta al minimo (escluso nella zona dello specchio e baionetta dove le misure sono imposte dal tiraggio del sistema “F”), ed un accenno di impugnatura per dare un appiglio.
Ogni selettore sulla Df fa quello che sulla D800e si fa con la combinazione di pulsante + ghiere, quello che l’ampio display secondario della D800e mostra è immediatamente visibile (e modificabile anche a macchina spenta) sui selettori della Df.
Messo l’occhio nel mirino le differenze si assottigliano: qualche informazione in più sulla D800e, ma niente più; il pentaprisma è infatti lo stesso.
Ci si ricorda di avere l’una o l’altra solo quando di preme il pulsante di scatto. Primo sull’autofocus: la differenza è abissale e a tutto vantaggio della D800e per rapidità, precisione, costanza e sensibilità con scarsa luce; se poi andiamo sui punti periferici non c’è proprio speranza per la Df di competere con il MultiCAM3500. E’ a mio avviso la contraddizione maggiore della Df: da un lato un sensore (il 16Mpx della D4) nato per gli altissimi iso, dall’altro una struttura inadeguata a mettere a fuoco con poca luce.
Il riscatto della Df arriva dal sistema spechio-otturatore: è con evidenza ricavato da una classe inferiore con prestazioni minori rispetto alla D800e, ma perlomeno va incontro a quel che la fascia “pro” di Nikon ha sempre ignorato: la discrezione. Non esiste un vero e proprio modo “silenzioso” di scatto, ma il meccanismo è molto rallentato rispetto alla D800e guadagnando in confort acustico (aspetto non irrilevante in reportage).
Pro:
D800e
- ergonomia e funzionalità
- autofocus estremamente preciso
- illuminatore af integrato
- doppio slot di memoria (SD + CF)
Df
- estetica
- leggerezza e compattezza
- accesso immediato alle impostazioni tramite selettori
- rumore di scatto non da attacco cardiaco
Contro:
D800e
- dimensioni e peso leggermente superiori
- autofocus a volte dal comportamento inatteso
- scatto silenzioso (“Q”) praticamente inutile se non si vuol dare nell’occhio
Df
- autofocus inadeguato in scarsa luce e su punti periferici
- tanti spigoli vivi esposti (a rischio lacerazione borse e zaini)
I sensori
Ma questi 16Mpx tengono il confronto dei 36Mpx?
Sono sempre stato estremamente convinto (e convincente) nel sostenere come l’apparente rumorosità ad alte sensibilità della D800e in realtà con un buon algoritmo di ricampionamento si annulli riducendo la dimensione delle foto.
Eccone le prove
Le foto della D800e sono state ridimensionate alla stessa risoluzione dalla Df (4928×3280) mantenendo le proporzioni native del sensore (la D800e ha un sensore leggermente più alto, le immagini scalate sono 4928×3289). Lo sviluppo e la riduzione sono state fatte con Lightroom 5.4 con tutti gli slide al centro e WB uniformato (sugli iso altissimi della Df si nota un cambio di tonalità dovuto allo sfarfallio delle lampade a fluorescenza a tempi estremamente veloci).
La qualità delle immagini è naturalmente a favore della D800e a bassi iso: il dettaglio disponibile è irraggiungibile dai 16Mpx della Df.
A media sensibilità i sensori si equivalgono, e avvicinandosi verso i limiti “naturali” del sensore (ISO nativi) si comincia a notare una leggera chiusura delle ombre sulla D800e quando ancora la Df è ben lontana dai 12800 iso massimi nativi.
Come sfociamo nella gamma di sensibilità estese i 36Mpx entrano in crisi con perdita immediata di colorimetria, mentre più in profondità tiene la Df.
Pro:
D800e
- dettaglio estremo
- tenuta fino a medi-alti iso con ricampionamento
Df
- tenuta della gamma dinamica fino agli altissimi iso
- costanza nella resa
Contro:
D800e
- appesantimento sensibile della dimensione dei file all’aumento della sensibilità
- perdita di gamma sentibile ad alti ISO
Df
- livello di dettaglio non all’altezza del 36Mpx
- H4 forse è un po’ azzardato
Vediamo da domani come si comporta sul campo.
Trova le altre puntate del D800e vs Df